Ringrazio vivamente Giuseppe Celi
Osservo i lavori di Cinzia Coratelli. E ne sono a mia volta osservato.
Il mondo di Cinzia Coratelli è infatti popolato da esseri umani: uomini e soprattutto donne che si accampano sulla tela con estrema naturalezza, senza esasperate esaltazioni compositive e strutturali.
Una pittura, la sua, che recupera, da un punto di vista tecnico, la tradizione impressionista ed espresssionista e di accurata eleganza esecutiva, dove il cardine è infatti rappresentato dall'uomo in se stesso, filtrato dal mondo che lo circonda che sembra in certo qual modo non appartenergli e nemmeno interessargli più. E zoomando su questi corpi seminudi - e a loro volta aspri, che l'artista non a caso lascia privi di finzioni descrittivi e narrativi – si rimane sedotti dal vero motore primo dell'opera: il volto e, ancor più, lo sguardo.
La logica che ne scaturisce talvolta è interna all'opera. Così accade nel riferirsi alla figura femminile, resa afferrabile da una carne rosata e trasparente che ne ammorbidisce il corpo, coi fantasmi che ne popolano lo spirito - la possente immagine michelangiolesca che letteralmente emana dalla sua mente e che con quest'ultima condivide, dal punto di vista formale, il cromatismo forte e quel senso di leggerezza, così diverso dalla pregnanza della materia tutta sangue e vita che appare in primo piano -. In altri casi il dialogo è molto meno mediato e si attiva un intesa diretta con lo spettatore facendo scaturire tensioni evocative profonde, attimi del suo vissuto o della sua realtà interiore che l'immagine proposta dall'artista empaticamente solleva allo stato di coscienza.
È questa condensazione tra possibili polarità - tra corpo visibile da un lato, cuore e mente dall'altro, tra realtà tangibile che sembra di sentire tra le mani e virtualità del pensiero - che sostanzia gli esseri creati da Cinzia Coratelli. Esseri come noi fatti di gambe e braccia, di fisionomie che ci sono familiari e appartengono al nostro immaginario, ma che a ben riflettere sono irreali se non fosse per quei grandi occhi che si spalancano su un mondo immaginato e immaginario - più che narrato - reale solo allorché popolato dai fantasmi che noi e solo noi sappiamo trasfondere in essi.
G.C.
15 Comments:
WOW!
Ok devo rileggere un pò di post,ma sono di fretta...solo un Bacio e un buon inizio di settimana...che è sempre meglio cominciare Bene!!!
BACIBACIBACIBACIBACIBACIBACIBACI...
Il Qualunquista.
....direi che esprime al meglio ciò che le tue opere trasmettono.
Buona settimana
Era proprio quello che cercavo di dirti anch'io. :-)
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A parte gli scherzi leggere tutto ciò lascia senza fiato.
Ciau
Complimenti, specie visto da chi arriva !
Giacomo!:)
Qualunquista baci anche a te...
Venere infatti io mi ci sono ritrovata moltissimo con ciò che ha scritto!
una bella intensa recensione.. un abbraccio di cuore tuo amico estimatore
roberto
But immagina quando l'ho letta io!
Wm grazie!:)
Roberto la stima è reciproca...
Stasera su RAI2 alle ore 21.50 danno "La Febbre".
OK non è il film della vita...è un film carno,con Fabio Volo,la regia di Alessandro D'Alatri,la stupenda colonna sonora dei Negramaro...e poi è stato girato tutto a Cremona(Ok sono amico dell'assessore provinciale al turismo...mi tocca!!!)
Vabbè quando torno dall'allenamento
io me lo riguardo...
Buona serata a TUTTI!!!
Il Qualunquista.
Qualunquista grazie della segnalazione, ti sento in forma mi fa piacere!:)
Tempo verrà
in cui,con esultanza,
saluterai te steso arrivato
alla tua porta,nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,
e dirà:Siedi qui.Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino.Offri pane.Rendi il cuore
a se stesso,allo straniero che ti ha amato
per tutta la vita,che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,
le fotografie,le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti.E'festa:la tua vita è in tavola.
Derek Walcott
Dolce Notte di Luna...un bacio...
Il Qualunquista.
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