Il mio limite
Non è il mio silenzio che uccide ma quello altrui.
Passa una settimana e non mi pesa,
alla seconda storco il naso,
poi comincio a scalpitare,
l'assenza di risposte,
di un cenno.
Un ronzio assordante nella mente come un calabrone impazzito.
Il silenzio degli altri mi disorienta.
Nel silenzio degli altri tutto può essere accaduto...
può esserci una disgrazia,
un malore o semplicemente distrazione
o peggio indifferenza.
Può riguardarci o no
ma come facciamo a saperlo se c'è silenzio?
Il mio silenzio è custode,
perchè le lingue son velenose e le menti grette sono spietate
ma non è ingrato, perchè chi amiamo merita spiegazioni.
Il mio silenzio mantiene segreti alcuni sentimenti,
che hanno un unico interlocutore oltre me.
Quando però resti tu/voi in silenzio sento il pugnale nel mio sterno
e la punta ghiacciata si burla dei miei ventricoli cardiaci.
Troppi cori fatui,
tu che hai da dire, non tacere,
perchè complicarsi la vita?
2 Comments:
Pensiero filosofico il tuo, dici una verità importante, come l'indifferenza, male comune su tanti di noi.
antonio
Grazie Antonio
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