In un pomeriggio di un tempo indefinito.
è negli specchi che vedo la tua immagine riflessa dal mio letto,
curve ondeggianti al ritmo di silenzi e fiati.
Cuscini lilla e lenzuola bagnate.
Sapori unici e insaziabili, mai provati prima.
Non c'era paura nè imbarazzo.
Un'indefinibile senso di libertà.
Sguardi dal desiderio di divorarsi.
Temporeggiavamo la fine, mai stanchi dell'inizio.
Mai sazi, felici peccatori di gola.
Il celeste avvolgeva la stanza e noi eravamo gli unici protagonisti,
di una realtà parallela.
In segreto ci siamo amati una volta.
Se ci avessero visti, ci avrebbero invidiati.
4 Comments:
bella----------------------anche se triste,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
sorellì
Lo so sorellì che è triste...
Mi tuffo in questa poesia, triste come il mare in inverno, triste come il momento che sto passando, triste come la mia amata che non sono stato capace di rendere felice. Ciao Cinzia e grazie comunque per le cose belle che scrivi.
Giuseppe
Giuseppe mi dispiace che tu sia triste, ma grazie di essere passato...
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